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Erbusco

e le sue dimore storiche



In una pittoresca posizione, al centro della Franciacorta, il Comune di Erbusco si estende su una superficie di quasi 17 chilometri quadrati, a un'altezza media di 247 metri sul livello del mare. Oltre al capoluogo, comprende le frazioni di Villa Pedergnano e Zocco Spina. Il Comune è chiuso a sud dal versante settentrionale del Monte Orfano: un solitario conglomerato alluvionale del periodo miocenico, lungo circa 5 chilometri e alto, nel punto culminante, 541 metri. Dalla sommità del monte si gode un'ampia visuale sulla pianura Padana da un lato, e sulle Prealpi orobico-retiche dall'altro. A settentrione si trovano le dolci colline dell'anfiteatro morenico sebino a disegnare il profilo del paese. Un tempo coperte da estese boscaglie, queste colline sono ora famose in tutto il mondo per i vigneti che ne ricamano la sagoma. Ed è su queste colline che si estendono Erbusco, al centro del territorio comunale, la frazione di Villa Pedergnano, a est del capoluogo, e la frazione di Zocco Spina posta all'estremità occidentale del Monte Orfano. Negli anni i tre nuclei sono andati sempre più ampliandosi creando quasi una continuità dello sviluppo urbano. Oggi Erbusco conta una popolazione di oltre 8.600 abitanti. La storia di Erbusco affonda le sue radici in tempi molto lontani. I primi insediamenti risalgono al neolitico, anche se cippi e fregi documentano un importante periodo romano. Il fatto poi che nel dodicesimo secolo ad Erbusco si decida di innalzare una nuova chiesa, la Pieve di Santa Maria Maggiore, sottolinea che nel tempo è diventato uno dei centri più ricchi della Franca Curtis.
La Pieve è una chiesa costruita forse sui resti di un altro edificio sacro preesistente, come testimonierebbero vari frammenti di pluteo (in arenaria grigia di Sarnico) risalenti al nono secolo e tuttora visibili sui muri perimetrali della Pieve. L'abside è la parte originale del tempio. Nel corso dei secoli è stata realizzata in uno stile di transizione dal romanico al gotico. L’abside è stata costruita in conci ben squadrati di pietra bianca e la sua forma è semicircolare all'interno e poligonale all'esterno con nove lati stretti e divisi da semicolonnine. Il resto della Pieve è stato più volte rimaneggiato e ampliato. Sulle pareti interne laterali e sull’abside appaiono dipinti murali ed affreschi. Recentemente sono stati oggetto di un importante intervento di recupero e restauro conservativo.
L’antico borgo di Erbusco dal 1400 in poi diventa meta ambita dalla nobiltà bresciana e lo testimonia il ricco patrimonio storico artistico che ancora oggi si può ammirare attraverso le prestigiose dimore delle nobili famiglie tra le quali ricordiamo:
  • Il Palazzo Lechi, già di proprietà della famiglia Martinengo, è stato costruito fra il Cinquecento e il Seicento ed è il più prestigioso e grandioso di Erbusco. Il completamento e le modifiche della villa si sono protratte nel corso degli anni fino ad arrivare alla struttura attuale del palazzo che si presenta con una pianta a “U”. Il corpo centrale e due ali laterali sono percorsi da grandi arcate che sembrano scandire un ritmo continuo, insistente come una sinfonia che gira attorno al vasto cortile erboso. Da questo degrada un giardino all’italiana chiuso verso la strada da una cancellata neoclassica, mentre tipico del seicento è l'arcone centrale dell'ingresso, un inno alla pietra di Sarnico e alla bugnatura e mostra tutta la sua solennità nell’imponente e raffinato cancello in ferro battuto.

  • Il Palazzo Marchetti di Montestrutto, già di proprietà dei Chizzola – Martinengo, è stato costruito tra il Cinquecento ed il Seicento. E’ completamente circondato da alte mura di cinta ed il giardino, quale appendice del palazzo, è chiuso a sud da un portale d‘ingresso in pietra di Sarnico, austero, pur nella sua elegante semplicità. Il giardino parte da una fontana centrale circolare, circondata da quattro riquadri verdi del terrazzamento superiore e, attraverso una scalinata del settecento in pietra di Sarnico, affiancata da alberi si giunge ad un ampio giardino inferiore. Il palazzo ha una pianta a corte chiusa e, tranne nell’ala ovest, sono presenti i porticati con ampie arcate a pieno centro. A destra dell’ingresso al palazzo, si apre un importante scalone a due rampe, molto lungo, che conduce al primo piano con sale non rilevanti a livello artistico architettonico se non per un camino in pietra di Botticino.

  • Negli ultimi decenni Erbusco, un Comune nel cuore della Franciacorta, si è sviluppato anche dal punto di vista industriale e commerciale, anche se la vocazione primaria rimane quella della coltivazione della vite.
    Le numerose e importanti aziende vitivinicole di Erbusco hanno portato il prestigio del luogo e del prodotto oltre i confini nazionali.
    Accanto alle importanti aziende vitivinicole, il territorio erbuschese merita di essere valorizzato anche per altre eccellenze che lo contraddistinguono. Ricordiamo la presenza de L’Albereta Relais & Chateaux, e del Maestro pasticciere Giovanni Cavalleri instancabile ideatore ed esecutore di raffinate specialità per le quali gli sono state attribuiti importanti riconoscimenti nazionali e internazionali.
    Dal 1993 Erbusco è sede del Consorzio per la Tutela del Franciacorta, una organizzazione/società consortile che ha lo scopo di valorizzare e tutelare la crescente produzione vitivinicola del territorio franciacortino. Offre inoltre alle cantine un supporto di servizi d’immagine e di aggregazione forte e uguale per gli associati. Parte del Consorzio è anche la Strada del Franciacorta che cura l’aspetto della promozione turistica.

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